LA CRIMINOLOGA ANTONELLA DELFINO PESCE HA PARLATO AL ROTARY DEI CASI GIUDIZIARI CHE L’HANNO VISTA PROTAGONISTA
ASTI – Antonella Delfino Pesce, la criminologa che ha portato alla riapertura di importanti casi giudiziari, come quelli relativi agli assassinii di Nada Cella, avvenuto a Genova nel 1996, e del prof. Giorgio Montanari, avvenuto a Modena nel 1981, è stata ospite martedì della serata conviviale del Rotary Club Asti, svoltasi al ristorante La Fertè.
La dottoressa Delfino Pesce, che ha al proprio attivo due lauree (una magistrale in veterinaria ed una triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche), una specializzazione in Fisiopatologia Veterinaria ed un master in Criminologia e Scienze Psicoforensi, ha intrattenuto soci e ospiti rotariani facendo loro rivivere i casi più scottanti di cui si è occupata.
Importantissimo – ha sottolineato la relatrice – almeno quanto le competenze tecnico-scientifiche, è l’approccio umano verso i familiari delle vittime, quasi sempre devastati dal dolore per l’accaduto ma la cui collaborazione è essenziale per cercare di risalire ai colpevoli.
Per fare riaprire un caso già archiviato – ha ricordato la criminologa – è necessario trovare almeno un elemento completamente nuovo rispetto a quelli già in precedenza esaminati; la strada – ha detto – è quasi sempre in salita perché ci si scontra, specie quando i casi sono molto risalenti nel tempo, con le problematiche conseguenti ai metodi investigativi di 20 o 30 anni fa, quando le tecnologie erano assai meno avanzate rispetto a quelle attuali.
La relatrice non ha nascosto le delusioni che ha spesso dovuto affrontare, come è successo ad esempio proprio nel caso dell’omicidio Montanari, dove a suo dire i molti elementi portati alla luce dopo la riapertura del caso erano univoci nel condurre all’autore del delitto, ma il processo si è invece concluso con sentenza assolutoria.
Sconfinando nell’attualità, la dottoressa Delfino non ha mancato di esprimere critiche alla recente riforma Cartabia del processo penale, a suo dire caratterizzata da un eccesso di garantismo che finirebbe per rendere assai più difficile di prima pervenire a sentenze di condanna; ma sul punto gli avvocati presenti non hanno nascosto il loro dissenso.
Molte le interlocuzioni degli ascoltatori con la dottoressa Delfino: anche il Questore di Asti, Marina Di Donato, presente all’incontro, è intervenuta per esprimere apprezzamento per il meticoloso lavoro scientifico svolto dalla nota criminologa.
Al termine il presidente del Rotary, Maurizio Mela, ha omaggiato la relatrice con bottiglie di vino astigiano ed il volume sulla storia del club.
Nella foto: da sin., Antonella Delfino Pesce, Maurizio Mela e il Questore Marina Di Donato.